Spedizioni via mare, perché stanno aumentando costi e tempi di consegna

12/04/2021

Sono passati più di 12 mesi dal lockdown in Cina che ha paralizzato l'approvvigionamento mondiale. Eppure sembra che il settore delle spedizioni via mare debba ancora assorbire il colpo, con le compagnie che giustificano aumenti delle tariffe fino al 200% e tempi di consegna talvolta raddoppiati sempre e solo con la stessa cosa: il Covid-19.

Siamo sicuri che la causa sia solo questa?

Abbiamo sempre pensato che la spedizione via mare fosse sicura e quasi priva di rischi, perché si riteneva quasi nulla la probabilità che un container da 20 piedi potesse cadere accidentalmente in acqua. Nel 2021 è ora di ricredersi.

Lo scorso Febbraio, la nave Maersk Eindhoven stava navigando dalla Cina a Los Angeles con un carico completo di oltre 13.000 container. Un'improvvisa perdita di potenza del motore nei mari del nord del Giappone, molto agitati quel giorno, ha causato la caduta in mare di 260 container pieni di merce (fonte: sito ufficiale Maersk).

Oltre agli ingenti danni da inquinamento, decine di migliaia di container sono arrivati a destinazione in ritardo perché la nave è stata costretta ad attraccare presso un porto sicuro per limitare i danni.

In aggiunta, la precaria catena di approvvigionamento sta danneggiando gli importatori statunitensi e aumentando i premi assicurativi delle spedizioni via mare.

Può capitare un incidente di questo tipo, chi è del mestiere sa che è un rischio che deve considerare. La cosa che desta preoccupazione è la frequenza di questi spiacevoli inconvenienti, i quali stanno mettendo sempre più sotto pressione una catena distributiva già al limite.

Spedizioni via mare, perché stanno aumentando costi e tempi di consegna

Il fenomeno delle casse volanti

Per farci un'idea di cosa stia realmente accadendo, tra il 2018 ed il 2019 sono stati persi in mare 1.382 container, secondo il World Shipping Council. Tra il 30 novembre ed il 15 febbraio (due mesi e mezzo) gli assicuratori marittimi stimano che circa 3.000 container siano caduti in mare. Le perdite stimate sono milionarie.

La maggior parte delle perdite sono riscontrate nelle spedizioni via mare sulla rotta Stati Uniti - Asia. L'enorme domanda di merce, causata dalla pandemia, sta generando continui blocchi logistici e notevoli ritardi sui tempi di consegna prestabiliti.

Spedizioni via mare, indagini marittime in corso

Le autorità stanno effettuando indagini approfondite su questo fenomeno. Sebbene i tempi per arrivare ad una conclusione si prospettino lunghi, si riscontra una certa somiglianza tra gli incidenti e le dinamiche che hanno portato alla caduta in mare dei container.

Gli assicuratori di trasporti merci sostengono che le navi partano sempre ben cariche, a prescindere dalle condizioni metereologiche previste. Questo fattore rende le spedizioni via mare della merce molto più pericolosa del previsto.

Si comincia ad ipotizzare che le compagnie di trasporto vogliano evitare ritardi sulle consegne, di conseguenza ignorano deliberatamente il meteo, le condizioni del mare, la sicurezza della merce e dell'equipaggio. Tutto questo porta maggiori profitti per gli spedizionieri da un lato e maggiori probabilità di incidenti dall'altro.

Cambiamento climatico

Negli ultimi mesi nell'Oceano Pacifico si sono riscontrate numerose tempeste, risultando la causa principale della caduta di container dalla nave durante le spedizioni via mare. 

I meteorologi ritengono che la maggiore altezza delle onde sia una causa aggiuntiva del fenomeno. Infatti, nel 2020 ed in questo inizio 2021 le altezze delle onde nel Pacifico sono state molto più alte del 2017-2019. Per esempio, durante il periodo di capodanno c'è stata un'enorme tempesta con onde alte fino a 16 metri.

Questi cicloni alimentano lo scontro tra l’aria fredda (proveniente da nord) e l’aria calda (proveniente da sud). Inoltre prendono potenza anche dall’oceano, il quale negli ultimi mesi è stato più caldo rispetto alla media di 0.5-3°C.

Tempeste più grandi portano ad onde più alte e quindi maggiori incidenti durante le spedizioni via mare.

Catena di approvvigionamento sotto stress

Malgrado le condizioni metereologiche risultino dai report forniti una delle maggiori cause, non è sufficiente a giustificare un fenomeno simile. Infatti, se il maltempo fosse l’unico motivo, le compagnie se ne sarebbero accorte molto prima ed avrebbero potuto rimediare con maggiore prudenza nel caricare le navi al massimo delle loro capacità.

La concausa delle "casse volanti" va attribuita alla continua pressione sulla catena di approvvigionamento, la quale si trova in difficoltà dall'estate del 2020. Questo stress ha portato ad aumenti sui costi di spedizioni via mare, ritardi nelle consegne e porti congestionati dalla mole di lavoro.

La situazione è talmente seria che in Asia mancano i container per poter stoccare la merce durante il trasporto, portando ad un aumento di prezzi dei prodotti e frenando l'uscita dalla pandemia.

Visto l'aumento delle tariffe di trasporto (e gli alti profitti) le linee di container hanno ottimizzato lo spazio sulle navi. Aumentando il volume in altezza, maggiore è la forza generata dal movimento delle onde, di conseguenza si può creare un effetto domino che fa cadere in mare più di un container.

Spedizioni via mare aumentano costi noli importare dalla Cina

Gli esperti fanno notare anche che i lavoratori portuali gestiscono elevati volumi per via delle restrizioni di dovute al Covid-19 e molti operatori marittimi sono stati costretti a rimanere sulle navi ben oltre i periodi contrattuali. Molti la definiscono una crisi umanitaria in mare.

Come limitare i danni per le spedizioni via mare

Gli spedizionieri hanno esitato a commentare le cause dei i vari incidenti. Tuttavia, stanno rafforzando i controlli sulla distribuzione del peso, le dichiarazioni del carico e dei piani di stoccaggio. Hanno anche avviato ricerche per poter monitorare il movimento dei container sulle navi e prevenirne la caduta accidentale in mare.

Viene sempre più consigliato l'utilizzo di una spedizione assicurata, in quanto si tratta di un fenomeno non per niente remoto. Ad oggi, metà del carico di una nave viaggia senza assicurazione e considerato il valore medio della merce all'interno di un container (circa 50.000 Euro) vale la pena tutelarsi.

Sui ritardi delle spedizioni via mare, invece, si può fare ben poco. Il suggerimento è di programmare l'acquisto della merce per tempo e di acquistarne in maggiori quantità. In questo modo è possibile ridurre il numero di spedizioni annuali, e quindi il relativo rischio.

Una valida alternativa per le spedizioni via mare dalla Cina all'Europa è la spedizione via treno, purché vengano rispettati gli Incoterms e l'agente incaricato presenti la documentazione corretta.

Autore: Alessandro Ave

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