La Cina è da sempre un mercato abituato al consumo di bevande alcoliche. Sebbene il vino in Cina non sia consumato in grande quantità, a differenza delle tradizionali bevande alcoliche come il liquore bianco Baijiu, è entrato nelle case cinesi da diversi anni ormai.
Come riportato anche da Value China, negli anni ’80, quindi dall’apertura di mercato della Cina, il vino è arrivato nelle tv cinesi. Il vino più pubblicizzato era proprio il vino rosso francese, mentre il vino bianco, e più precisamente lo Champagne, era ed è utilizzato maggiormente per le feste.
Nell’immaginario collettivo ancora oggi il vino è percepito come rosso ed il maggior importatore di vino ad oggi è proprio la Francia. Le bollicine, quali Champagne e recentemente Prosecco, stanno registrando una crescita nei consumi, trainata dalla Generazione Z e dai Millenials.
La Cina non è ancora tra i primi consumatori al mondo di vino ma, data la sua vasta popolazione e la rapida occidentalizzazione dei consumi, si posiziona al 5° posto a livello mondiale per consumo di vino.
La domanda di vino in Cina è concentrata nella città di tipo 1 e 2, ovvero quelle più ad alto reddito come Hong Kong, Pechino, Shanghai. In queste città sono maggiormente presenti anche Millennials e consumatori della Generazione Z che hanno studiato o viaggiato all’estero e quindi conoscono la cultura del vino.
Nonostante il forte rallentamento subito dalle importazioni di vino in Cina durante il 2020 e il 2021, tra il 2010 e il 2019 il mercato del vino in Cina ha registrato un CAGR del 14%. Le importazioni di vino imbottigliato nel 2021 hanno registrato sì una flessione del -7,4%, ma quello sfuso ha avuto un aumento del +17,3% in valore e +16,7% in volume.
Trend ancora migliore è stato registrato dalle importazioni di spumante, anche grazie al riconoscimento di tutela del marchio ottenuto dal Prosecco.
Lo spumante importato, secondo Wine Meridian, è cresciuto nel 2021 del +58% in valore. In volume la crescita è stata più contenuta e si è attestata a +13,5%. Questo è un valore incoraggiante, in quanto si traduce in una crescita di consumo di vino ad un prezzo più elevato.
Il mercato fino al 2020 era dominato dall’importazione di vino australiano. Da sola l’Australia, fino a marzo del 2021, deteneva il 40% delle quote di importazione di vino in Cina. A seguito di un dazio pari al 218% imposto dalla Cina sui vini importati dall’Australia, quest’ultima ha subito un calo drastico del -90%, raggiungendo ad oggi una quota di mercato di poco superiore al 3%.
I vini australiani hanno quindi lasciato un “vuoto” di offerta sul mercato cinese: come è stato colmato?
I vini francesi hanno aumentato le loro quote di mercato di cui solo lo spumante domina nel settore con una quota del 73%. La crescita dei vini francesi è stata rilevante sia in volume +14% ma soprattutto in valore +48%. Il vino francese più richiesto in Cina è il Bordeaux, il quale rappresenta il 67% dei vini francesi esportati in Cina.
Il Cile è la “new entry” tra i primi 3 importatori di vino in Cina. La quota di mercato del Cile in Cina nel 2021 è stata del 19,6%. Il vino cileno è da sempre associato in Cina al vino sfuso e alla fascia medio-bassa di qualità.
Mentre le importazioni di vino cileno hanno registrato una crescita molto simile in termine di volume e di valore, pari a circa il 45% su base annua, il vino sfuso è aumentato ancora di più: +102% in termine di valore.
L’Italia si classifica al terzo posto tra gli importatori di vino in Cina. La crescita c’è stata anche per i vini italiani che hanno sfruttato il gap creato dall’Australia. Tuttavia, i risultati ottenuti dai vini italiani sul mercato cinese sono stati meno importanti dei primi due Stati citati. La quota di mercato in Cina è comunque in aumento, raggiungendo il 9,8%.
Il dato rilevante per il vino italiano in Cina è l’aumento del prezzo medio per litro: +14,67%, attestandosi a 5,14 dollari, anche se ancora molto lontano dai prezzi al litro di quelli francesi.
I vini frizzanti sono quelli che in generale performano meglio. Nello specifico il Prosecco italiano viene sempre più frequentemente associato a cerimonie e festeggiamenti, come lo Champagne.
I maggiori amanti di questo prodotto sono i consumatori al di sotto dei 35 anni e soprattutto le donne. Il pubblico femminile, infatti, è in forte crescita per consumo di vino italiano.
Le donne stanno godendo di una forte emancipazione e sempre più spesso assumono cariche rilevanti nelle aziende cinesi portandole anche a viaggi d’affari.
La Cina si classifica ad oggi come 5° Paese produttore di vino e il 1° al mondo per produzione di uva, secondo l’IWSR.
Dal 2021 il crescente interesse dei consumatori cinesi per i vini di produzione nazionale ha portato un conseguente aumento delle vendite, riscontrato in particolar modo da diverse aziende vinicole di Ningxia, tra cui Silver Heights, Xige Winery e Château Leirenshou.
Infatti, la regione sulla quale il governo sta concentrando maggiori risorse per la coltivazioni di vigneti è situata nella Cina settentrionale: la regione di Ningxia. Questa regione si presta particolarmente alla coltivazione della vite per il suo microclima.
La qualità di vino prodotta in questa regione è molto alta e dopo la crescita esponenziale registrata sul territorio cinese durante la pandemia, stanno iniziando a promuovere le bottiglie provenienti da Ningxia in Italia ed in altri Paesi considerati storici produttori di vino.
Non è da sottovalutare l’aumento dei terreni destinati alla viticoltura in Cina e alla loro diffusione. In particolare, questa crescita rispecchia la strategia e la direzione promessa dal governo cinese nel Piano quinquennale.
Tuttavia, anche se i numeri sono assolutamente positivi, il vino cinese non è ancora in grado di sostituire i vini importati. La Cina è un grande paese vinicolo, molte cantine hanno attrezzature all’avanguardia ed una esperienza di più di 10 anni.
Si ipotizza che ci vorranno almeno 10 anni prima che il vino in Cina possa competere con quelli di importazione, però è bene riportare qualche dato per rendere l'idea della crescita del settore vitivinicolo nel Paese del dragone.
Legacy Peak, un'azienda vinicola a conduzione familiare situata nella regione dello Ningxia, ha riferito che dallo scorso dicembre a questo gennaio le vendite sono cresciute del 118% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (fonte Federvini).
Xige Estate, la più grande azienda vinicola di Ningxia, avrebbe raggiunto 32 milioni di dollari di vendite di vino nel 2021, il doppio rispetto all'anno precedente. Questa cantina nel 2021 è riuscita a vendere con successo tutte le 1,2 milioni di bottiglie del 2017, la sua annata inaugurale (fonte Federvini).
La Cina sebbene sia un mercato maturo per le bevande alcoliche in generale, non lo è ancora per il vino. Il vino è una bevanda abbastanza recente ma che sta riscontrando particolare successo nei consumatori più giovani, grazie anche ai social media ed ai KOL specializzati in vino in Cina.
I giovani consumatori cinesi tendono sempre di più a bere moderatamente e stanno portando ad una crescita del consumo di vino nazionale a basso contenuto alcolico, a scapito di altre bevande tradizionali, ad esempio il baijiu o huangjiu.
Un'altra tendenza che contribuisce alla crescita del vino cinese è il cosiddetto Guochao, tradotto in occidentale come "China chic". Questo fenomeno porta le giovani generazioni di consumatori ad acquistare prodotti nazionali che rappresentano tradizioni e cultura cinese.
La crescita economica della Cina ha notevolmente favorito lo sviluppo dell'industria dei consumi della nazione e la "fiducia culturale in se stessa". I prodotti nazionali stanno guadagnando più apprezzamento e riconoscimento da parte dei consumatori cinesi, causando la rapida crescita dei marchi locali.
Baidu e l'Istituto di ricerca di People.cn hanno realizzato un rapporto riguardo l'acquisto di prodotti nazionali ed è emerso che i principali consumatori sono i millennials e la Gen-Z, in pratica i ventenni, trentenni e quarantenni (fonte Federvini).
Mentre le vecchie generazioni sono più legate ai marchi occidentali, i giovani sono cresciuti assistendo al boom economico della Cina, avendo così maggiore consapevolezza della propria identità nazionale e nella cultura tradizionale.
Per attrarre i giovani gruppi di consumatori, le cantine cinesi stanno aggiustando le loro strategie di marketing e comunicazione, coinvolgendo personaggi dello spettacolo ed attori per promuovere il vino in Cina tramite eventi dedicati, live sui social, campagne martellanti con contenuti legati alla tradizione.
Ad oggi, il vino in Cina maggiormente consumato è di importazione, e si ritiene che la situazione rimarrà tale per diversi anni ancora. Infatti, il vino italiano è ancora uno dei principali richiesti ed apprezzati nel Paese del dragone.
L'importante è saper promuovere correttamente il proprio brand in Cina ed evitare in modo assoluto di mostrare nelle campagne di marketing e nei social network immagini stereotipate del popolo cinese.
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Autore: Ambra Quadri
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