Importare merce proveniente da paesi al di fuori dell'Unione Europea (soprattutto da Cina) è una pratica diventata piuttosto comune. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un incremento esponenziale delle importazioni grazie all'e-commerce ed i prezzi molto bassi offerti dai marketplace orientali (per esempio Aliexpress e Alibaba).
Per facilitare i processi di sdoganamento, le precedenti normative UE prevedevano un'esenzione di IVA e dazi sotto i 22 Euro di valore merce, senza che quasi nessuna spedizione venga trattenuta in dogana per un accertamento (prova di pagamento).
Spesso i venditori dichiaravano un valore merce più basso rispetto a quello reale (anche del 90%) pur di stare sotto la soglia dei 22 Euro e non far pagare imposte al cliente che deve importare l'articolo acquistato da un paese extra UE.
Questa pratica veniva utilizzata anche nelle spedizioni B2B, dove spesso l'importatore chiedeva al fornitore di indicare nella CI (Custom Invoice) un valore merce inferiore rispetto a quello reale.
Se la dogana chiedeva una prova di pagamento, era sufficiente un'autodichiarazione oppure un accordo scritto col fornitore che indicava il pagamento alla consegna (perché i cinesi si fanno pagare dopo aver spedito, come no!).
Le conseguenze di questo sistema sono ovvie: mancato incasso delle imposte da parte dello Stato, concorrenza sleale nei confronti dei venditori presenti nel vecchio continente.
L'Unione Europea, di fronte a quella che è diventata un'enorme falla (uso il temine falla perché lo è a tutti gli effetti) è corsa ai ripari con una nuova normativa ed un nuovo sistema di sdoganamento. Per importare da paesi extra UE sarà necessario fornire più informazioni relative all'acquisto.
Dal 15 marzo 2021 è iniziata la prima fase del programma, aumentando considerevolmente i controlli delle importazioni provenienti dai paesi extra-comunitari. Le regole doganali sono diventate molto più stringenti.
Questo nuovo sistema si chiama ICS2 (Import Control System 2) e dovrebbe aumentare la sicurezza delle spedizioni verso l’Europa attraverso nuove procedure di controllo ed una condivisione delle informazioni tra gli Stati membri dell'Unione Europea.
Grazie all'ICS2, le dogane europee possono identificare con maggiore facilità le spedizioni ad alto rischio ed intervenire più rapidamente per rendere sicuro il transito delle merci, comprese quelle che si vogliono importare dalla Cina.
Per evitare controlli doganali, la maggior parte delle importazioni contiene descrizioni della merce vaghe ed imprecise. Nelle spedizioni verso acquirenti retail è piuttosto comune trovare nella descrizione della merce termini come “gift”, “spare parts” e “sample”, inserendo un valore di pochi Euro (invece del reale prezzo di acquisto).
A partire dal 15 marzo, tutto questo non è più possibile. Infatti, con il nuovo sistema ICS2, gli spedizionieri sono costretti a descrivere in modo accurato la merce all'interno dei colli utilizzando la Entry Summary Declaration ed il codice univoco HS che identifica (a livello globale) ogni tipologia di merce.
In questa prima fase, saranno interessati i corrieri e gli operatori postali europei, ma anche gli operatori postali di paesi terzi che spediscono in Europa. Si potrà continuare ad importare dalla Cina senza interruzioni o disservizi.
Dal primo marzo 2023, questo nuovo sistema si applicherà anche a tutti gli altri operatori postali, ai vettori aerei ed espressi e agli spedizionieri internazionali. Il primo marzo 2024 toccherà alle spedizioni via mare e fiumi, tramite ferrovia e strade.
Dal primo luglio 2021 non ci sono più soglie "tax free". Si deve pagare IVA e dazi su qualsiasi importazione dalla Cina e dai paesi extra UE, anche su spedizioni con valore inferiore di 22 Euro.
L'unica esenzione prevista sarà per spedizioni sotto i 150 Euro di valore dichiarato, in questi casi si deve pagare solo l'IVA. I costi di sdoganamento probabilmente resteranno presenti, non è ancora chiaro se subiranno aumenti di prezzo da parte degli spedizionieri.
Quest'ultimo cambiamento era previsto per gennaio 2021. Tuttavia, per dare tempo agli Stati membri di adeguarsi alle nuove disposizioni, c'è stata una proroga di sei mesi. Ecco perché la nuova normativa è entrata in vigore dal 1 luglio 2021.
Con queste novità, importare merce da Paesi extra europei è meno conveniente solo per il B2C. Probabilmente i marketplace orientali si adegueranno includendo gli oneri doganali nel prezzo di acquisto (come ha fatto eBay per USA, Canada e Australia). Le condizioni per importare dalla Cina in B2B restano sempre le stesse.
In questo modo diventa difficile aggirare la norma ed i "furbetti" sono costretti a mettersi l'anima in pace e pagare quanto realmente dovuto. Importare dalla Cina (B2C) alla lunga potrebbe diventare meno conveniente e più scomodo.
Le importazioni B2B (forniture legali) non subiranno ripercussioni. Questo nuovo sistema potrebbe essere un'arma in più per contrastare sia l'evasione di imposte che il commercio illegale di prodotti contraffatti e pericolosi.
Per maggiori informazioni sui cambiamenti, è possibile consultare la fonte dell'articolo sul sito ufficiale dell'Unione Europea.
Importare dalla Cina in questo periodo richiede sempre più organizzazione per poter contenere i costi ed i tempi di consegna. Appoggiarsi a strutture in loco è fondamentale per poter superare tutti gli imprevisti e le criticità che questo ultimo periodo ci ha riservato.
Strumenti come Noziroh Hub sono la chiave di volta per le importazioni di prodotti dalla Cina e la gestione dei processi produttivi con successo. Con un unico riferimento è possibile gestire tutte le fasi di approvvigionamento, dalla ricerca del fornitore alla produzione, dallo stoccaggio della merce alla spedizione dalla Cina.
Il loro team di esperti segue i clienti anche nelle delicate fasi di importazione e sdoganamento della merce, comunicando in lingua italiana. L'azienda si trova in Italia ed ha una filiale in Cina da cui possono stoccare la merce proveniente dai fornitori, controllarla ed in seguito spedirla al cliente in una volta sola.
Autore: Alessandro Ave
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