Nonostante il commercio internazionale sia ostacolato dalle conseguenze della pandemia, le aziende europee continuano ad esportare in Cina.
Infatti, l'esportazione di merce Europea nel paese del dragone ha registrato una crescita rispetto agli anni precedenti, tanto da far diventare questo Paese il maggior partner per le importazioni dall'Europa (del 22.4% secondo fonte Eurostat).
Tra le merci preferite dai consumatori cinesi, troviamo cibo e bevande, prodotti chimici, macchinari e veicoli, materie prime, energia e altri prodotti manifatturieri.
La Cina rappresenta quindi un'importante opportunità anche per l'export italiano, che nel 2020 ha raggiunto un valore complessivo di circa 6 miliardi di euro (MadeforExport).
Tuttavia esportare in Cina risulta complesso per chi si approccia a questo mercato per la prima volta. Infatti è importante conoscere i relativi rischi, per evitare errori ed incorrere in sanzioni. Questa guida ti spiegherà come esportare in Cina step by step e quali sono le fasi a cui prestare particolare attenzione.
La cultura e lo stile di vita cinesi sono molto differenti da quelli occidentali e allo stesso modo occorre tenere in considerazione che il mercato cinese presenta delle peculiarità e delle logiche proprie: ciò che potrebbe funzionare in altri mercati non necessariamente potrebbe avere successo in Cina.
Allo stesso modo, alcuni prodotti di minore successo in altre aree geografiche, potrebbero rivelarsi decisivi su questo mercato. Quando si decide di esportare in Cina, bisogna inoltre tener conto della vastità di questo mercato e della relativa complessità e differenziazione anche di regione in regione.
Prima di iniziare con le pratiche di export, è dunque fondamentale effettuare ricerche di mercato per verificare le potenzialità dei propri prodotti, analizzare la concorrenza locale e straniera e adattare la strategia di marketing alla luce dei dati raccolti.
È utile anche capire quali sono gli elementi di differenziazione dei propri prodotti dagli altri già presenti sul mercato e individuare la propria nicchia: in un Paese di 1,3 miliardi di abitanti anche una nicchia può di fatto essere composta da un gran numero di acquirenti.
Nel processo di adattamento della propria strategia al mercato cinese, occorre anche tenere conto di come tradurre il nome del proprio brand nella lingua locale: alcuni nomi stranieri possono essere difficili da pronunciare per il consumatore medio.
Occorre dunque trovare una combinazione di caratteri cinesi che richiami al nome originale (in termini onomatopeici o di significato) e allo stesso tempo evochi nel cliente accezioni positive.
È opportuno in questa scelta farsi aiutare da un consulente madrelingua che sia in grado di individuare eventuali connotazioni negative o positive, richiami culturali e doppi sensi.
Il sistema di tassazione per esportare in Cina, sottopone l'esportatore al pagamento di 3 tasse fondamentali:
I dazi doganali sono calcolati sulla base di aliquote differenziate che variano in base alla tipologia e all'origine del bene esportato.
Esistono cinque classificazioni:
L'Italia beneficia inoltre delle riduzioni riservate ai Paesi facenti parte della WTO. Ulteriori riduzioni si applicano ad un numero limitato di prodotti quali mais, riso, farina, zucchero, lana, cotone e fertilizzanti.
Sarà l'ufficio doganale presso il quale si presenta la dichiarazione di esportazione a determinare l'aliquota da applicare.
Anche in questo caso le aliquote variano in base al prodotto. Solitamente è pari al 17% del valore della merce sommato al dazio doganale.
Questa è applicata solo sui prodotti ritenuti non necessari.
Fa riferimento sia al valore che alle quantità e varia a seconda del prodotto, in un range che va dall'1% al 40%. Tra i prodotti a cui si applica troviamo cosmetici, gioielli, alcol, tabacco, motocicli, petrolio, pneumatici, yachts e orologi di lusso.
Sono previste esenzioni e trattamenti agevolati per alcuni tipi di commercio. Ad esempio, sono soggetti a trattamento fiscale agevolato le importazioni legate al cross-border e-commerce B2C per transazioni con valore massimo di 2.000 RMB e con un massimale di 26.000 RMB all'anno per singolo acquirente (InfoMercati esteri).
Per merce depositata in magazzini doganali, area sotto sorveglianza doganale e depositi doganali è prevista invece la sospensione del pagamento dei diritti di importazione fino al momento dell'introduzione delle merci sul mercato.
Infine, nel 2013 sono state introdotte le Free Trade Zones, che permettono di introdurre beni sul territorio cinese in sospensione di imposta.
Prima di esportare in Cina la merce, occorre anche verificare se per la propria categoria di prodotto sia necessaria una certificazione. Esistono due tipi di certificazioni, entrambe gestite dalla CNCA (Certification and Accreditation Administration of the People’s Republic of China).
Le certificazioni volontarie sono certificazioni non obbligatorie ai fini dell'autorizzazione alla vendita. L'esportatore può decidere ugualmente di certificare i propri prodotti per accertarne la qualità e la sicurezza e di utilizzare tali certificazioni a fini commerciali.
La certificazione obbligatoria (CCC - China Compulsory Certification) è valida sia per prodotti nazionali che importati e attesta la sicurezza del prodotto.
Si applica a 23 tipologie di merci tra cui materiale elettrico, apparecchi per illuminazione, apparecchiature mediche, elettrodomestici, telefonia, pneumatici, ecc ed ha validità di 3 anni.
Senza tale certificazione e senza che venga apposto il logo CCC sui prodotti, questi ultimi non possono essere commercializzati e quindi non è possibile esportare in Cina.
I prodotti importati prima della scadenza del certificato CCC possono ancora essere commercializzati sul territorio cinese per un certo periodo di tempo, ma occorre prestare attenzione al fatto che molti centri commerciali e le stesse piattaforme di vendita online richiedono che il certificato sia in corso di validità per vendere i prodotti: è dunque consigliabile mantenere sempre attivo il certificato.
È possibile esportare in Cina temporaneamente e senza la necessità di certificazione merci per la partecipazione a fiere e mostre, campioni commerciali e materiale professionale.
Per le pratiche di sdoganamento e di importazione sul territorio cinese, occorre affidarsi ad un partner locale che sia in possesso della Foreign Trade Rights o Licenza di commercio estero rilasciata dal Ministro del Commercio Estero.
Le pratiche di sdoganamento vengono presentate presso l'ufficio della General Administration of Customs (GAC) più vicino al punto di ingresso o al luogo di destinazione della merce. Il GAC può utilizzare modalità differenti a seconda della zona in cui si trova, quindi occorre valutare in precedenza in quale luogo sia più efficiente operare.
Le merci vengono classificate in:
Oltre alla dichiarazione in dogana, per esportare in Cina è necessario presentare un set di documenti:
È inoltre necessario presentare i relativi documenti di trasporto:
Questo è un passaggio da avviare ancora prima della decisione di esportare in Cina.
Infatti, è consigliabile tutelare marchi e brevetti aziendali in questo Paese anche se non si intende al momento esportare in Cina, in quanto vige la regola del "first to file": chi per primo registra il marchio, sarà il proprietario dello stesso.
Occorre dunque giocare di anticipo per evitare che in Cina il proprio marchio sia posseduto da altri soggetti.
Per registrare un marchio occorre presentare la propria domanda presso il WIPO (World Intellectual Property Organization) oppure presso l'Ufficio Marchi e Brevetti cinese. Una volta ottenuta l'approvazione alla registrazione del marchio, questa avrà validità di dieci anni ed è rinnovabile.
Per quanto riguarda i brevetti, la registrazione nel territorio di origine non è valida sul territorio cinese, occorre dunque depositare la propria richiesta di registrazione presso il CNIPA (China National Intellectual Property Administration).
Il brevetto può essere depositato all'estero e trasmesso in Cina (se il richiedente è localizzato in Paesi che hanno aderito alla Convenzione di Parigi), oppure si possono utilizzare le procedure del Trattato di Cooperazione in materia di Brevetti. Una volta registrato il brevetto, per mantenerne la validità occorrerà poi versare una quota fisso annuale.
In merito ai copyright, la Cina si rifà ai maggiori trattati internazionali e alla Copyright Law of the People's Republic of China, che tutela opere artistiche, software, disegni industriali e progetti architettonici, ma non tutela i prodotti realizzati attraverso processi industriali.
Ultimi passi fondamentali per esportare in Cina sono relativi alla promozione dei prodotti e alla costruzione di relazioni con gli stakeholder locali.
Per assicurarsi che una volta esportati sul territorio cinese i propri prodotti vengano conosciuti e acquistati dal maggior numero di acquirenti possibile, è importante ancor più che in altri mercati investire nella pubblicità e promozione sui canali online e offline. Il consumatore cinese è costantemente bombardato da pubblicità, è importante dunque essere presenti e attivi su tutti i canali.
Altro aspetto cruciale per esportare in Cina è la creazione di un ampio network di conoscenze e relazioni, non necessariamente esclusivamente nel settore di appartenenza delle proprie merci. I businessman cinesi preferiscono fare affari con persone conosciute e fidate con le quali hanno avuto contatti di persona.
Di conseguenza, anche se non fa parte degli obblighi legislativi necessari per esportare in Cina, organizzare visite presso i clienti e invitare questi ultimi nella propria azienda, rappresenta uno degli aspetti più importanti per garantire il successo dei propri prodotti sul mercato.
Come abbiamo avuto modo di analizzare, esportare in Cina è un processo complicato e richiede una dettagliata conoscenza delle norme e dei regolamenti locali.
È dunque consigliabile affidarsi a partner esperti che sappiano aiutare l'esportatore nella comprensione delle normative, nella gestione dei vari processi, che conoscano il mercato e la lingua e la cultura locali, in modo da ridurre il più possibile le barriere all'entrata.
Solo in questo modo si potranno cogliere le grandi opportunità di vendita che questo Paese offre.
Strumenti come Noziroh Hub sono fondamentali per esportare e vendere i prodotti in Cina e gestire i processi di export con successo. I rischi di fallimento sono dietro l'angolo e solo tramite una ricerca di mercato approfondita è possibile verificare la fattibilità di un progetto ed evitare imprevisti.
Con Noziroh Hub è possibile gestire tutte le fasi di commercializzazione contando su un unico riferimento: ricerca di mercato, apertura/gestione degli store nelle principali piattaforme e-commerce cinesi, stoccaggio della merce, evasione ordini, apertura/gestione dei profili social cinesi, confezionamento e private label.
Se la tua intenzione è di approcciarti all'export in questo mercato, prenota con noi una consulenza telefonica gratuita a questo link.
Autore: Marcella Pignatelli
UTILIZZO DEI COOKIE PER LA MIGLIORE ESPERIENZA POSSIBILE SUL SITO NOZIROH HUB
Su questo sito web utilizziamo strumenti proprietari o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. Per maggiori informazioni, puoi consultare la pagina utilizzo di cookie.