Il 1° Gennaio 2022 è entrato in vigore il Partenariato Economico Globale Regionale (RCEP) per Australia, Brunei Darussalam, Cambogia, Cina, Giappone, Laos, Nuova Zelanda, Singapore, Thailandia e Vietnam, aprendo la strada alla creazione della più grande area di libero scambio del mondo.
I Paesi dell'Asia orientale intrattengono relazioni commerciali ed economiche fiorenti tra loro attraverso accordi di libero scambio.
L'Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (ASEAN) ha accordi di libero scambio con sei partner: Repubblica popolare cinese (ACFTA), Repubblica di Corea (AKFTA) , Giappone (AJCEP), India (AIFTA), nonché Australia e Nuova Zelanda (AANZFTA).
Per ampliare e approfondire l'impegno tra le parti e migliorare la partecipazione delle parti allo sviluppo economico della regione, i leader dei 16 Paesi partecipanti hanno istituito il Partenariato Economico Globale Regionale (RCEP).
Il RCEP è stato costruito sulla base degli accordi esistenti di libero scambio ASEAN+1 con lo spirito di rafforzare i collegamenti economici e di migliorare le attività commerciali e di investimento, nonché di contribuire a ridurre al minimo il divario di sviluppo tra le parti. Ma che cos'è il RCEP? Cosa prevede?
Il Partenariato Economico Globale Regionale è un accordo di libero scambio nella regione dell'Asia Pacifica tra i dieci stati dell'ASEAN, ovvero l'Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico, e cinque dei loro partner di libero scambio: Australia, Cina, Giappone, Nuova Zelanda e Corea del Sud.
Il 15 Novembre 2020, 15 Paesi del sud-est asiatico e del Pacifico hanno firmato il Regional Comprehensive Economic Partnership (RCEP), l'accordo di Partenariato Economico Globale regionale che dà vita alla più grande zona di libero scambio del mondo.
Il RCEP si inserisce in una rete costruita dai molti accordi bilaterali già esistenti tra i 15 Paesi, tanto vasta da coprire l'83% del commercio interno.
Il Partenariato Economico Globale Regionale è stato introdotto durante il 19° incontro ASEAN, tenutosi nel novembre 2011.
I membri dell'Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico (ASEAN), tra cui Brunei, Cambogia, Indonesia, Laos, Malesia, Myanmar, Filippine, Singapore, Thailandia e Vietnam, hanno avviato i colloqui per l'accordo commerciale.
I negoziati RCEP sono stati avviati durante il 21° vertice Asean in Cambogia nel novembre 2012. Dopo oltre otto anni di negoziati, i membri dell'ASEAN hanno raggiunto un accordo con Cina, Giappone, Corea del Sud, nonché Australia e Nuova Zelanda.
Ad oggi, il blocco commerciale copre il 28% del PIL globale, il 28% del commercio mondiale e il 29% della popolazione mondiale. Tale accordo ha dell'incredibile, data l'impressionante dimensione che non ha precedenti nella storia.
L'ASEAN è stata costituita l'8 agosto 1967 a Bangkok, in Thailandia, con la firma della Dichiarazione dell'ASEAN (Dichiarazione di Bangkok) dai Padri Fondatori dell'ASEAN, ovvero Indonesia, Malesia, Filippine, Singapore e Thailandia.
Il Brunei Darussalam si è poi unito il 7 gennaio 1984, il Vietnam il 28 luglio 1995, il Laos PDR e il Myanmar il 23 luglio 1997 e la Cambogia il 30 aprile 1999, costituendo quelli che oggi sono i dieci Stati membri dell'ASEAN.
I cinque ministri dell'estero che firmarono tale Dichiarazione, quali Adam Malik di Indonesia, Narciso R. Ramos delle Philippine, Tun Abdul Razak della Malesia, S. Rajaratnam di Singapore, e Thanat Khoman della Thailandia, furono in seguito acclamati come i Padri Fondatori dell'organizzazione intergovernativa probabilmente di maggior successo nel mondo in via di sviluppo.
L'ASEAN ricopre non solo argomenti di politica commerciale, ma anche altre questioni economiche come la promozione degli investimenti, i diritti di proprietà intellettuale, il rispetto degli standard del lavoro, nonché questioni ambientali e di sicurezza.
Nel 1990, si iniziava a delineare l'idea di un accordo commerciale tra i membri dell'ASEAN e Cina, Giappone e Corea del Sud, portando alla creazione di una sorta di accordo ASEAN +3. Ad ogni modo, ci sono voluti 22 anni affinché il piano iniziasse a prendere forma.
Infatti, le negoziazioni sul RCEP, al quale parteciparono anche India, Australia e Nuova Zelanda, iniziarono nel 2012. Otto anni dopo, il 15 Novembre 2020, l'accordo è stato finalmente firmato, senza però l'India, che decise, prima della finalizzazione del RCEP, di non aderire, a causa di problematiche legate alla politica interna.
La breve durata delle negoziazioni è un risultato notevole, a causa anche delle condizioni avverse con cui queste sono iniziate. Le rivalità storiche e i conflitti già presenti tra le varie parti hanno reso i discorsi piuttosto complicati.
Inoltre, la larga eterogeneità tra i 15 Paesi partecipanti anche ha rappresentato una grande sfida: accanto ai Paesi ad alto reddito come Giappone, Singapore, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda e al gigante Cina, diversi Paesi emergenti, oltre a Laos e Cambogia, due dei Paesi più poveri del mondo, sono stati coinvolti nei colloqui di negoziazione.
Infatti, un livello così alto di eterogeneità è in genere difficile da gestire, poiché quando ci sono diversi interessi, risulta complesso farli conciliare.
Ciò che ha spinto questi Paesi ha raggiungere un accordo, nonostante queste difficoltà, sono in primo luogo il fatto che il RCEP sia una risposta della Cina al fallimento del Partenariato Trans-Pacifico (Trans-Pacific Partnership, TPP) e secondo, il fatto che i legami economici tra i Paesi RCEP sono profondi e sono aumentati negli ultimi anni.
L'obiettivo del RCEP è quello di creare un mercato integrato con i 16 Paesi partecipanti, rendendo più semplice per ognuno di loro rendere disponibili i loro prodotti e servizi.
L'accordo di Partenariato Economico Globale Regionale (RCEP) è un accordo atto ad ampliare e ad approfondire l'impegno dell'ASEAN con Australia, Cina, Giappone, Corea e Nuova Zelanda Zelanda. Insieme, questi paesi partecipanti al RCEP rappresentano circa il 30% del PIL totale mondiale e il 30% della popolazione mondiale.
L'obiettivo dell'accordo RCEP è quello di stabilire un partenariato economico moderno, completo, di alta qualità e reciprocamente vantaggioso che permetterà di facilitare l'espansione del commercio e degli investimenti regionali e che contribuirà alla crescita e allo sviluppo dell'economia globale.
Di conseguenza, creerà opportunità di mercato e occupazione per le imprese e per le persone del territorio. La funzione dell'accordo RCEP sarà quella di affiancare e sostenere un sistema commerciale multilaterale aperto, inclusivo e basato su regole.
Tuttavia, l'attuazione di regole comuni è in gran parte a discrezione di ciascun Paese. Il RCEP viene inoltre considerato un accordo commerciale di prima generazione, ancora focalizzato sulle tariffe.
Ma anche per le riduzioni tariffarie, che sono previste sul 91% dei prodotti, ciascun Paese ha avanzato le sue riserve e posto delle condizioni.
L'intento del RCEP è quello di stabilire un accordo economico che sia moderno, completo, di alta qualità e reciprocamente vantaggioso. Ma questo cosa significa?
Moderno. Il RCEP aggiorna la copertura degli accordi di libero scambio ASEAN più uno esistente (ALS dell'ASEAN con i cinque partner di dialogo) e prende in considerazione il cambiamento e le realtà commerciali emergenti, tra cui l'era del commercio elettronico, il potenziale delle micro, piccole e medie imprese, l'approfondimento della catena del valore regionale e la complessità della concorrenza di mercato.
Completo. L'accordo RCEP comprende 20 capitoli e include molte aree che in precedenza non erano coperte dagli accordi di libero scambio dell'ASEAN Plus One.
L'accordo contiene disposizioni specifiche che riguardano gli scambi di merci, comprese le regole di origine, le procedure doganali, le misure sanitarie e fitosanitarie, regolamenti tecnico standard e procedure di valutazione della conformità, rimedi commerciali.
Copre anche il commercio nei servizi, comprese disposizioni specifiche sui servizi finanziari, di telecomunicazione e professionali, nonché gli investimenti, proprietà intellettuale, commercio elettronico, concorrenza, piccole e medie imprese (PMI), cooperazione economica e tecnica, aree legali e istituzionali, compresa la risoluzione delle controversie.
Alta qualità. L'accordo RCEP contiene disposizioni che vanno oltre l'attuale ASEAN Plus One. L'accordo RCEP affronta le questioni atte a sostenere l'impegno delle parti nella catena di approvvigionamento globale e regionale.
L'accordo mira a stimolare la concorrenza in un modo che stimoli la produttività, che sia sostenibile, responsabile e costruttivo. Inoltre, l'accordo RCEP ha il valore aggiunto di riunire un unico regolamento per facilitare lo sviluppo e l'espansione di filiere regionali tra le Parti.
Reciprocamente vantaggioso. L'accordo RCEP riunisce paesi con diversi livelli di sviluppo. Pertanto, le parti hanno riconosciuto che il suo successo sarà determinato dalla sua capacità di apportare vantaggi reciproci.
Questo accordo è concepito per raggiungere l'obiettivo in vari modi, anche attraverso un'adeguata flessibilità e disposizioni che assicurino un trattamento speciale e differenziato, in particolare a Cambogia, Laos, Myanmar e Vietnam.
L'accordo di Partenariato Economico Globale Regionale (RCEP) è stato fortemente voluto da Pechino nel 2012 per contrastare un altro accordo di libero scambio, al tempo già pianificato e in lavorazione, quale il Partenariato Trans-Pacifico (Trans-Pacific Partnership, TPP).
Il TPP era all'epoca guidato dagli Stati Uniti, furono proprio quest'ultimi a rifiutare l'ingresso della Cina, escludendola dalla partecipazione. Tuttavia, nel 2016 il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha ritirato il suo paese dal TPP.
Da allora, il RCEP è diventato uno strumento importante per la Cina, al fine di contrastare gli sforzi degli Stati Uniti per impedire il commercio con Pechino.
La Cina, avendo un peso notevole sull'economia dell'area (il 60% circa), potrà condizionare gli effetti dell'accordo, nonostante il RCEP sia nato in ambito ASEAN e il suo segretario sia dove ha sede l'ASEAN, dunque a Jakarta.
La posizione e il peso dominanti della Cina sarebbero stati attenuati con la partecipazione dell'India, che, invece, nonostante la partecipazione alle negoziazioni a partire dall'inizio delle trattative, si è ritirata al momento della firma.
L'India infatti ha deciso di non entrare più a far parte del RCEP dopo la valutazione degli alti rischi per la sua agricoltura, l'industria e le basse opportunità per i suoi servizi. Molti vedono questa scelta come una conseguenza dell'attrito con la Cina e della competitività storica tra i 2 Paesi.
Questo accordo rafforza i rapporti tra diversi Paesi asiatici ed allo stesso tempo permette loro di essere più competitivi a livello globale, potenziando la catena di approvvigionamento. La Cina sicuramente gioca un ruolo molto importante, essendo la prima manifattura mondiale.
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Autore: Ilaria Golino
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